PROGRAMMATORI SI DIVENTA

PROGRAMMATORI SI DIVENTA

Oggi vi racconteremo la storia di successo e di cambiamento di un ragazzo che dal sogno di diventare chef, è passato all’avventura della programmazione.
Lui è Gianmarco e adesso ci racconterà cosa lo ha spinto a cambiare rotta.

Come è nata la passione per la cucina?
Sono sempre stato una persona molto curiosa e con tanta voglia di fare. Ho iniziato a lavorare a 16 anni come cameriere, ma nel cassetto è nato subito un sogno più grande: un ristorante tutto mio.

Un sogno ambizioso per un cameriere, come pensavi di fare?
La strada era lunga, ma il primo passo da fare, pensai, è quello di sapere come funziona la cucina e imparare a gestire un menù originale e di qualità. Quindi decisi di intraprendere il percorso per diventare uno Chef

E questo percorso è stato impegnativo per te?
Il primo passo è stato frequentare un corso da pizzaiolo e inizialmente mi occupavo di questo, ma non era il mio obiettivo finale, quindi iniziai subito a lavorare in cucina e dopo un paio d’anni mi iscrissi ad un vero e proprio corso per fare lo chef.

E poi sei riuscito a raggiungere questo ambizioso obiettivo?
Assolutamente sì: il corso andò benissimo e iniziai con uno stage vicino Modena che sarebbe dovuto durare sei mesi, invece ancor prima della fine dello stage mi contattarono per un primo incarico a Roma.

Ed era quello che volevi?
Dopo alcune esperienze in vari ristoranti, riuscii a raggiungere uno dei miei obiettivi: finalmente ero chef!
Si trattava di un piccolo ristorante dove in cucina c’ero io e un aiuto cuoco, mentre in sala la figlia della proprietaria e la mia fidanzata. Il locale era molto carino, abbastanza moderno, ma dava comunque l’idea di casa.

E perché questo ruolo, per il quale avevi lavorato tanto, non riusciva comunque ad essere “abbastanza” per te?
Avevo raggiunto il mio obiettivo, ma allo stesso tempo capii che non ero completamente soddisfatto. Non avevo più una prospettiva a lungo termine, che mi stimolasse nel proseguire la mia carriera nel mondo della ristorazione.
Feci diversi tentativi per non lasciare totalmente il frutto dei miei sforzi di quegli anni.
Mi iscrissi all’università: arte e scienze culinarie, definita come “la laurea degli chef”, ma non cambiò nulla, continuavo a provare quel senso di instabilità e insoddisfazione

E quindi? Cosa decidesti di fare?
Nel 2020, con l’esplosione della pandemia, la ristorazione fu uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi e io mi trovai senza lavoro. Questo momento di stop si rivelò poi, per me, l’occasione perfetta per provare a reinventarmi.
La tecnologia è sempre stata per me una passione, ma non l’avevo mai pensata come un professione vera e propria.
Quindi, proprio per passione, iniziai a studiare e frequentare i corsi che mi avrebbero permesso, con grande sorpresa, di iniziare quasi subito a lavorare in questo settore.

Dove lavori tutt’ora, se non sbaglio.
Esattamente.
Lavoro per Plant ICT una start-up che ho visto nascere e che mi ha dato la possibilità di ritrovare i giusti stimoli di crescita e di interesse. Quelli che credo servano in qualsiasi professione, per poterla portare avanti al meglio.
Ho trovato un ambiente professionale ma anche molto umano, dove non c’è concorrenza tra colleghi, ma la voglia di realizzare i nostri progetti nel migliore dei modi.

Pensi fosse questo quello che mancava nel tuo lavoro precedente? La collaborazione, l’ambiente o soltanto la possibilità di crescere e imparare qualcosa di nuovo ogni giorno?
Anche in cucina la collaborazione è una prerogativa fondamentale, ma nella maggior parte dei casi, purtroppo, la voglia di emergere singolarmente prevale. Quindi l’ambiente e la collaborazione della squadra hanno fatto decisamente la differenza.
In Plant ho capito cosa vuol dire collaborare strategicamente e l’importanza di crescere tutti insieme sia come team che come persone.

Quando ripensi a tutto questo percorso, che riflessioni emergono?
Quello che ho imparato è che non è mai troppo tardi per ricominciare, per reinventarsi e darsi una seconda possibilità.

“Ci sarà sempre un’altra opportunità
Un’altra amicizia
Un altro amore
Una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio.”
Antoine de Saint Exupéry
(Il Piccolo Principe)